Salute e malattia

Come si misura la capacità polmonare?

Esistono diversi metodi per misurare la capacità polmonare, tra cui:

1. Spirometria:la spirometria è un metodo comune e ampiamente utilizzato per misurare la capacità polmonare. Si tratta di soffiare in un boccaglio collegato a uno spirometro, un dispositivo che misura il volume e il flusso d'aria durante la respirazione. Lo spirometro registra la capacità vitale forzata (FVC), che è la quantità di aria che una persona può espirare con forza dopo aver fatto un respiro profondo, e il volume espiratorio forzato in un secondo (FEV1), che è la quantità di aria che una persona può espirare nel primo secondo della manovra FVC. Queste misurazioni aiutano a valutare la funzione polmonare e a rilevare condizioni respiratorie come asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e malattie polmonari restrittive.

2. Pletismografia:la pletismografia è un altro metodo utilizzato per misurare la capacità polmonare. Si tratta di sedersi o stare in piedi in una camera ermetica chiamata pletismografo corporeo. La pressione dell'aria della camera viene modificata e i movimenti respiratori della persona causano cambiamenti nel volume della camera. Queste variazioni di volume vengono misurate e utilizzate per calcolare vari volumi polmonari, inclusa la capacità polmonare totale (TLC), che rappresenta la quantità totale di aria che i polmoni possono contenere, e il volume residuo (RV), che è la quantità di aria rimanente nel i polmoni dopo una normale espirazione.

3. Capacità di diffusione polmonare:la capacità di diffusione polmonare misura l'efficienza dello scambio di gas nei polmoni. Viene generalmente eseguita durante la spirometria facendo inalare alla persona una miscela di gas, come monossido di carbonio o elio, e misurando la quantità di gas trasferita dai polmoni al flusso sanguigno. La capacità di diffusione polmonare aiuta a valutare la funzione degli alveoli, le minuscole sacche d’aria nei polmoni dove avviene lo scambio di gas.

4. Washout dell'azoto:Il washout dell'azoto è una tecnica utilizzata per misurare i volumi polmonari, in particolare la capacità funzionale residua (FRC), che è la quantità di aria rimanente nei polmoni dopo una normale espirazione. Si tratta di inalare ossigeno puro per un periodo, quindi il respiro esalato della persona viene raccolto e analizzato per determinare la velocità con cui l'azoto viene eliminato dai polmoni.

Questi metodi vengono spesso utilizzati nei test di funzionalità polmonare per valutare la capacità polmonare, diagnosticare condizioni respiratorie e monitorare l’efficacia dei trattamenti. La scelta del metodo può dipendere da vari fattori, come lo stato di salute dell'individuo, le informazioni specifiche necessarie e la disponibilità delle attrezzature.