Salute e malattia
La pianificazione indicativa è un processo di pianificazione in cui il governo stabilisce obiettivi e priorità generali, ma lascia i mezzi specifici per raggiungerli alla discrezione degli individui e delle organizzazioni del settore privato. Il processo di pianificazione indicativa è caratterizzato da un elevato livello di flessibilità e adattabilità.
La pianificazione indicativa è solitamente più efficace nei casi in cui sono richiesti una pianificazione a lungo termine e il coordinamento delle attività tra più industrie e settori dell’economia.
È in particolare contrasto con la pianificazione direttiva impiegata nell’ex blocco orientale, in cui il governo dettava precise decisioni su produzione, investimenti e prezzi.
La pianificazione indicativa è stata ampiamente utilizzata in Francia dagli anni ’50 alla metà degli anni ’80. La Francia creò un'agenzia di pianificazione nazionale (Commissariat Général du Plan) nel 1946. L'agenzia stabiliva obiettivi economici generali e coordinava gli investimenti nei settori privato e pubblico, tuttavia non controllava direttamente la maggior parte delle attività economiche. La pianificazione indicativa francese è stata in gran parte ispirata all’Ufficio centrale di pianificazione olandese (CPB), operativo dagli anni ’30.
Il concetto di pianificazione indicativa aveva radici nella teoria socialista. Nell’Unione Sovietica trovò la sua manifestazione sotto forma del Gosplan, che tentò di pianificare centralmente l’intera economia nazionale. In paesi come l’India si è tentata una pianificazione indicativa su base decentralizzata, con un certo grado di controllo fornito dal governo, ma in definitiva un modello di libero mercato.
Pianificazione familiare