Salute e malattia
Thalakarakkam è un antico simbolo utilizzato principalmente dal popolo Tulu dell'India, in particolare nello stato meridionale del Karnataka, per decorare pareti, porte, finestre, pavimenti e altre superfici. Si ritiene che porti prosperità e buona fortuna.
Thalakarakkam deriva dalla radice sanscrita "tala", che si riferisce al palmo o alla pianta del piede, e "karakam", che significa un vaso d'acqua di terracotta. Quindi, thalakarakkam può essere letteralmente inteso come "vaso a forma di piede".
Il simbolo di solito consiste in una o più strutture floreali simili a loto con da otto a dodici petali e può includere altri motivi di buon auspicio come svastiche, conchiglie e trishul. È disegnato in modo elaborato con farina di riso, pietra calcarea o altri pigmenti naturali, a volte intervallati da petali di fiori e polvere colorata.
La pratica tradizionale prevede che le donne creino questi intricati disegni in occasioni festive, come matrimoni, cerimonie di inaugurazione della casa e rituali religiosi. È un'arte sapiente e dispendiosa in termini di tempo, tramandata di generazione in generazione, spesso utilizzata per accogliere gli ospiti e segnare le soglie all'interno della casa.
Thalakarakkam non solo aggiunge bellezza estetica ma ha anche un significato culturale e religioso. Simboleggia l'armonia, la fertilità e gli inizi di buon auspicio. I cerchi concentrici rappresentano la continuità, mentre i disegni intricati mostrano espressioni spirituali e artistiche.
Inoltre, l'atto stesso di disegnare il thalakarakkam è considerato di buon auspicio e purificatore, poiché implica l'offerta di uno spazio sacro al divino. In alcune comunità, si ritiene che un thalakarakkam ben disegnato aiuti a tenere lontani gli spiriti maligni e protegga la famiglia dalle energie negative.
Nei tempi contemporanei, il thalakarakkam ha ottenuto un riconoscimento e un apprezzamento più ampi oltre la comunità di Tulu, diventando una forma d'arte popolare esposta durante celebrazioni e festival in tutta l'India e oltre.
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