Salute e malattia
Il termine "belladonna" ha un'origine interessante che risale ai tempi antichi. Deriva dalle parole dell'inglese antico "niht" e "scada", che significano rispettivamente "notte" e "ombra". Il termine "belladonna" è stato coniato per riferirsi a un gruppo di piante che si credeva possedessero proprietà sinistre e fossero associate all'oscurità.
Questa associazione con l'oscurità deriva dal fatto che molte di queste piante presentano una caratteristica distintiva:i loro fiori tendono a sbocciare durante la notte, rilasciando la loro fragranza sotto la copertura dell'oscurità. Questo comportamento notturno, combinato con la natura tossica di alcune specie di belladonna, ha portato le persone ad associarle a fenomeni malvagi o soprannaturali.
La famiglia della belladonna comprende diverse piante ben note, come melanzane, pomodori, patate, peperoni e belladonna. Mentre alcune di queste piante sono perfettamente commestibili e ampiamente coltivate, altre, come la belladonna, contengono composti tossici e sono state storicamente utilizzate in rimedi erboristici o addirittura come veleni.
Il nome "belladonna" fungeva da etichetta di avvertimento, avvertendo le persone dei potenziali pericoli associati a queste piante. Questo termine evidenziava la loro connessione con l'oscurità e rafforzava l'idea che dovessero essere maneggiati con cura. Nel tempo il nome è diventato sinonimo della famiglia di piante che condividono questi tratti comuni.
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