Salute e malattia
In generale, i rapporti autoptici sono considerati cartelle cliniche e sono soggetti agli stessi requisiti di conservazione delle altre informazioni mediche. Molti ospedali e strutture sanitarie seguono le linee guida dell'American Health Information Management Association (AHIMA) o altri standard di settore pertinenti nel determinare i periodi di conservazione dei record.
Secondo le linee guida dell'AHIMA, i rapporti dell'autopsia dovrebbero essere conservati per un minimo di 10 anni dopo la data dell'autopsia o la morte del paziente, a seconda di quale data sia successiva. Alcune giurisdizioni potrebbero avere requisiti diversi, quindi è importante che gli ospedali si consultino con un consulente legale e rispettino le normative locali.
Oltre al periodo di conservazione, gli ospedali possono anche adottare politiche riguardanti l'archiviazione, l'accesso e la distruzione dei referti autoptici. Ad esempio, i rapporti dell'autopsia possono essere archiviati in luoghi sicuri con accesso limitato per proteggere la privacy della persona deceduta. Gli ospedali possono anche disporre di procedure per distruggere o rendere anonimi i referti autoptici una volta scaduto il periodo di conservazione.
emergenza Camere